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Coderdojo: DojoCon 2018 e mio articolo per Dodo

Come qualcuno di voi sa, da diversi anni sono molto attivo nel movimento coderdojo, con la creazione di due diversi dojo locali e la gestione di quello della mia città che continua tutt’ora.

Reputo coderdojo un’idea veramente ottima e un modello ammirabile di gestione e di diffusione di contenuti e modalità; per questo motivo ho voluto partecipare all’ultima convention mondiale del movimento nato in Irlanda, che si è tenuta a Kilkenny alcuni mesi fa. Devo anche ringraziare la Coderdojo Foundation che ha poi coperto le mie spese di viaggio.

Il drappello dei rappresentanti italiani contava 5 presenze: oltre a me, Aldo da Roma, Elena da Quartu, e due rappresentanti da Torino tra cui (carramba!) la vecchia conoscenza Elia, che è anche uno dei matti dietro alla meritoria e splendida iniziativa del Museo dell’Informatica del Piemonte.

Cosa è successo quindi all’incontro mondiale dei coderdojo a Kilkenny?

Da quasi due anni sto tenendo una rubrica sulla rivista Dodo, edita dalla rete Eurodesk Italy.

È una delle pochissime testate che ancora si occupa di riflessione, approfondimento e condivisione riguardanti il mondo delle politiche per i giovani e dell’educazione non formale in Italia, e sono molto contento di dare un contributo analizzando novità, buone pratiche e notizie sul rapporto tra digitale e mondo giovanile.

La rivista peraltro è disponibile in abbonamento gratuito, basta sottoscrivere qui.

Nell’ultimo nell’ultimo numero il mio articolo è stato proprio un reportage dal DojoCon 2018. Eccone un passaggio:

Nelle due giornate di DojoCon 2018, oltre ad una quantità veramente significativa di incontri di formazione e di scambio di buone pratiche, dedicati ai volontari dei dojo di tutto il mondo presenti a Kilkenny, abbiamo potuto ascoltare i discorsi di indirizzo dei responsabili della fondazione, incentrati sul potenziamento dell’inclusione nelle attività e sul superamento del digital divide in tutte le sue forme (compresa quella economica: non tutti i giovani hanno a disposizione gli strumenti digitali necessari a partecipare!).

coderdojo

L’impressione generale è stata quella di avere di fronte un movimento consapevole dell’innovatività e della centralità della sua proposta nel panorama educativo di oggi, che si sta dotando di strumenti e competenze per gestire tutto questo al meglio.

(Leggete il resto dell’articolo su Dodo!)

Come qualcuno di voi sa, da diversi anni sono molto attivo nel movimento coderdojo, con la creazione di due diversi dojo locali e la gestione di quello della mia città che continua tutt’ora. Reputo coderdojo un’idea veramente ottima e un modello ammirabile di gestione e di diffusione di contenuti e modalità; per questo motivo ho…

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